Sonde T, U e IAQ con comunicazione seriale

CLIMASET s.r.l. propone le sonde CAREL T, U e IAQ per uffici, abilitazioni, centri commerciali, ovunque ci sia la necessità di monitorare la qualità dell’aria degli edifici.

  1. valori di temperatura e l’umidità relativa,
  2. concentrazione di anidride carbonica (CO2),
  3. concentrazione di VOC, ossia i composti organici volatili,
  4. concentrazione di PM2.5 e PM10, anche detto il particolato.

Le sonde visualizzano a display il valore letto, oppure lo condividono con altri strumenti attraverso un segnale proporzionale o in comunicazione seriale RS-485.

Perchè monitorare la qualità dell’aria degli edifici?

Le nuove costruzioni e gli edifici ristrutturati di recente sono di solito ben isolati ed efficienti dal punto energetico, ma tendono ad aver bisogno di un continuo ricambio dell’aria interna. Inoltre, le persone tendono a passare la maggior parte del tempo all’interno degli edifici (case, uffici, centri commerciali, ecc..).

L’accumulo di VOC e di altre sostanze, come il particolato, nell’aria interna degli edifici può avere effetti negativi sulla salute delle persone, inficiarne la produttività e diminuire il benessere: monitorare la qualità dell’aria e garantirne un ricambio continuo, attraverso sistemi come la ventilazione meccanica controllata (VMC) diventa dunque una priorità.

Depliant in formato PDF per le sonde CAREL T, U e IAQ.

Raccomandazioni e valori limite

Sulla pagina Migliorare la qualità dell’aria indoor grazie ai nuovi sensori CAREL  è disponibile una lista dei valori raccomandati per la salute umana per temperatura e umidità relativa, oltre alla concentrazione massima per CO2, VOC, PM2.5 e PM10 .
 
I valori limite attuali sulla qualità aria degli ambienti residenziali seguono quanto stabilito nel decreto legislativo 155/2010. 
 
È recentemente uscita la nuova direttiva (UE) 2024/2881, la quale prevede limiti decisamente più stringenti per la qualità dell’aria degli ambienti residenziali, come si vede ad esempio su:
 
  • “Tabella 1 – Valori limite per la protezione della salute umana da raggiungere entro il 1o gennaio 2030” (a pagina 31 della direttiva),
  • “Tabella 2 – Valori limite per la protezione della salute umana da raggiungere entro l’11 dicembre 2026” (a pagina 32 della direttiva).